Focus di Intesa Sanpaolo su distretto orafo aretino: “eccellenza italiana”
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Andamento ed evoluzione del distretto orafo di Arezzo. Questo l'oggetto di un incontro che si è tenuto oggi presso la sede di Arezzo di Confindustria Toscana Sud, organizzato insieme a Intesa Sanpaolo. Le oscillazioni del prezzo dell'oro e la situazione geopolitica, sono indubbiamente i maggiori elementi di preoccupazione del settore, che comunque tiene. “Abbiamo voluto fortemente questa giornata – ha detto Fabrizio Bernini presidente Confindustria Toscana Sud – perché oggi con gli accorpamenti nel settore bancario le aziende si trovano a dover lavorare con un unico istituto. Abbiamo quindi bisogno di un nuovo modello di distribuzione del credito che consenta alle aziende di essere competitive a livello nazionale ed europeo”. E' stata poi la volta di Giordana Giordini, presidente della sezione oreficeria e gioielleria di Confindustria Toscana Sud. Il distretto orafo aretino conta 1.100 aziende e circa 8.000 addetti. “In questo momento il distretto tiene, nonostante una continua oscillazione del prezzo dell'oro – ha detto la Giordini – per questo l’attenzione che Intesa Sanpaolo ha voluto riservare alle aziende del nostro settore è importante per l’operatività quotidiana delle nostre aziende ed il generale benessere di tutto il territorio”. Secondo un'analisi sul settore orafo a cura della direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, il settore orafo italiano ha continuato a mostrare una buona evoluzione anche nel 2022, tendenza confermata dai primi mesi del 2023 con una una crescita dell’indice del fatturato dell’11,5%, migliore di quanto osservato per il manifatturiero nel suo complesso che si attesta al + 9,2%. Gli Stati Uniti si confermano come primo mercato di destinazione, grazie anche a un cambio favorevole, l’oreficeria italiana ha mostrato un ulteriore rafforzamento, arrivando al 12,6% dell’import americano. Nel contesto nazionale, il distretto aretino esprime un ruolo di primo piano con il 13% delle unità locali e il 24% degli addetti italiani dedicati alla fabbricazione di gioielleria, bigiotteria e lavorazione di pietre preziose. Arezzo, insieme agli altri due principali poli orafi italiani, Valenza e Vicenza, rappresenta circa il 70% dell’export italiano del settore; nel 2022 Arezzo ha superato i 3 miliardi di euro di vendite all’estero in crescita di oltre 500 milioni rispetto all’anno precedente. “Il distretto aretino è un'eccellenza a livello nazionale e molto importante a livello territoriale – ha detto Andrea Bartolini direttore commerciale imprese Toscana Umbria di Intesa Sanpaolo – per questo anche noi abbiamo sempre la necessità di conoscerlo meglio quindi quella di oggi è un'occasione di interazione fondamentale”. Durante l'incontro c'è stato un approfondimento sui prezzi delle materie prime in riferimento anche al prezzo dell'oro, a seguire sono stati illustrati gli strumenti finanziari di copertura del rischio e prodotti dedicati alle aziende orafe. Nello scenario di base, sempre secondo le analisi di Intesa Sanpaolo, è prevedibile una resiliente domanda di oro e argento nei principali settori di consumo, con un’accelerazione nei comparti gioielleria e industriale e un aumento della domanda per investimenti come copertura contro i rischi inflazionistici e recessivi. Si ritiene quindi che le quotazioni di questi due metalli preziosi potrebbero essere ben sostenute nei prossimi mesi. Anche per platino e palladio le quotazioni potranno essere ben supportate da un’accelerazione della domanda mondiale, poiché la produzione industriale e il settore automobilistico dovrebbero beneficiare della crescita della domanda in Asia e Cina. Inoltre, i rischi geopolitici rimangono significativi, soprattutto per il palladio.