Animali in corsia? Ora si può con un protocollo della Asl Toscana Sud Est
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Ricevere la visita del proprio animale d’affezione può aiutare la persona nel proprio percorso di cura. È dimostrato, infatti, che gli animali calmano l’ansia, trasmettono calore affettivo e aiutano a superare lo stress e la depressione. È con queste premesse che l’Asl Toscana sud est ha messo a punto una procedura aziendale per regolamentare le visite degli animali d’affezione all’interno delle strutture ospedaliere e delle Rsa del territorio con l’intento di favorire “l’umanizzazione delle cure”, quel processo che pone al centro di cura la persona e il proprio ventaglio di sentimenti e non solo la patologia.
Il regolamento consentirà, in totale sicurezza per le persone degenti e per il personale sanitario, l’accesso degli animali d’affezione a seguito di richiesta da parte del paziente. Non potranno, però, accedere al pronto soccorso, a neonatologia, alle aree ambulatoriali, di dialisi, di prelievo e di ristoro, nei day hospital e nelle sale operatorie.
I dettagli della procedura sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa al Centro direzionale di Siena.
Come funziona Il familiare, paziente o caregiver dovrà comunicare almeno 24 ore prima al personale sanitario della struttura il momento in cui avverrà l’accesso del proprio animale. Per gli accessi in ospedale dovrà essere preventivamente concordato con il servizio di accoglienza della direzione di Presidio il percorso da effettuare dall'ingresso per raggiungere la saletta di uso comune dove si svolgerà la visita. Per le strutture extra ospedaliere, il percorso verrà concordato con il personale sanitario al momento dell'autorizzazione. In ciascuna struttura organizzativa sarà consentita, inoltre, la presenza di un solo animale per volta e le visite verranno pianificate per non creare sovrapposizioni.