Uccise suocera e compagna. La Corte dice no alla perizia psichiatrica
ArezzoTV
La richiesta di aiuto e l’intervento nel cuore della notte in cui Jawad Hicham, 38enne magrebino, uccise a coltellate la compagna e la suocera ad Arezzo.
Attimi terribili, ripercorsi questa mattina nell’aula del tribunale di Arezzo di fronte alla Corte d’Assise.
Quella di stamani era la seconda udienza del processo per l’omicidio di Sara Ruschi e della madre Brunetta Ridolfi, in cui era prevista l’audizione dei testimoni.
Sono stai ascoltati due agenti della Polizia di Stato, i primi ad intervenire sul posto.
Poi il medico legale, Mario Gabbrielli, che ha descritto la ferocia dell’assassinio consumatosi nella notte tra il 12 e il 13 aprile scorso sotto gli occhi dei figli della coppia, un ragazzo di 16 anni e una bimba di due.
Furono 23 le coltellate inferte alla compagna da parte del 38enne e tre quelle che invece raggiunsero la suocera.
Ed infine tra i testi anche l’allora comandante della Polizia Penitenziaria del carcere di Arezzo.
La difesa di Jawad Hicham ha chiesto di sottoporre l’uomo a una perizia psichiatrica. Richiesta alla quale si è opposta la pubblica accusa e le parti civili e che è stata rigettata dalla Corte.