Basilica di San Francesco gremita per il libro di Cazzulo su Francesco d'Assisi
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“Un personaggio straordinario, uno dei più grandi uomini che siano mai vissuti, il cui messaggio però non è compreso ed è anzi disatteso. Francesco era un uomo di pace e noi facciamo le guerre. Ci ha insegnato ad amare tutte le creature e noi la creazione la stiamo distruggendo. Ci ha insegnato a rispettare la dignità di ogni uomo e di ogni donna. Noi la dignità umana, la dignità delle donne in particolare, la calpestiamo”.
Il messaggio potente e moderno di San Francesco nell'ultimo libro di Aldo Cazzullo “Fracesco. Il primo italiano”, presentato ieri ad Arezzo nella splendida cornice della Basilica di Francesco ad Arezzo gremita di spettatori.
“Sono molto felice di essere in questa Basilica che porta il nome di San Francesco, uno dei posti più belli d'Italia e del mondo – ha detto Cazzullo - per il crocefisso, per gli affreschi di Piero della Francesca. Arezzo è una città bellissima, meriterebbe di essere ancora più conosciuta ed è importante nella vita di San Francesco. Secondo la tradizione Francesco caccia i demoni da Arezzo”. L'incontro, organizzato dal Rotary Club Valdarno assieme alla Direzione regionale Musei nazionali Toscana, godeva del patrocinio del Comune di Arezzo e della Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. Un incontro che anticipa le celebrazioni che il prossimo anno ricorderanno gli 800 anni dalla morte del santo d'Assisi.
“A otto secoli di distanza Francesco è più vivo che mai e il suo messaggio è più urgente che mai – ha detto il Vescovo Andrea Migliavacca - un incontro che parla di San Francesco, che parla ai cuori di questa figura così importante. È un evento che possiamo dire straordinario, sia per l'ospite che abbiamo, Cazzullo, che per il tema che affrontiamo. Un nutrimento che arriva allo spirito”.
Cazzullo propone un viaggio approfondito nella vita del santo che più di ogni altro ha contribuito a plasmare l’identità del nostro paese. Nel libro, viene ricostruita la vicenda umana e spirituale di Francesco d’Assisi. Dalla giovinezza, fino all’impressione delle stimmate, delineando la portata rivoluzionaria del francescanesimo.
“L'epoca di Francesco era un'epoca di guerre, anche di guerre intestine, di guerra all'interno di Assisi tra nobiltà e popolo, guerra tra Assisi e Perugia – ha detto lo scrittore e giornalista - l'era delle guerre non è mai finita. Abbiamo usufruito di qualche decennio di pace dopo la seconda guerra mondiale, consideriamo la pace la condizione naturale dell'uomo e della storia, purtroppo non è così. Francesco cita la pace nel Cantico delle Creature, è un uomo che per tutta la vita ha dimostrato il suo amore per la pace, per gli altri, per l'umanità, quindi è un esempio luminoso in un'epoca buia della storia”.