Vasari riporta la Chimera ad Arezzo. In città opere e documenti da tutto il mondo
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Il conto alla rovescia è terminato. La mostra "Vasari. Il Teatro delle Virtù" dedicata a Giorgio Vasari, nell'anno in cui ricorrono i 450 anni dalla sua morte, è realtà. Da domani (giovedì 31 ottobre 2024 n.d.r.) sarà aperta al pubblico fino al 2 febbraio, nelle due sedi espositive della Galleria comunale d'arte moderna e contemporanea di Arezzo, piazza San Francesco e la chiesa di Sant'Ignazio.
Una mostra unica con prestiti che arrivano dai più importanti musei del mondo. L'opera che fa battere il cuore agli aretini arriva dal Museo archeologico di Firenze, la Chimera, simbolo identitario della città.
Il bronzo etrusco fu rinvenuto nel 1553 ad Arezzo fuori da porta San Lorentino, poi reclamata dal granduca di Cosimo I de' Medici. E' Giorgio Vasari a narrare la storia del suo ritrovamento.
La mostra ha l’obiettivo di porre l’accento sul patrimonio di invenzioni sacre e profane messe a profitto da Vasari per la gloria del granduca Cosimo I, suo protettore dal 1550 alla morte.
“Finalmente Arezzo viene riconosciuta come città d'arte – ha detto il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli – questa mostra lascerà il segno. Chiuderà il 2 febbraio, vediamo come va. E' ancora prematuro, ma potrei chiedere una proroga di alcune settimane”.
Otto le sezioni, pensate per presentare sia l'opera di Vasari, sia la sua fittissima rete di relazioni e le novità di cui fu interprete e che avrebbero cambiato per sempre la storia dell'arte.
“Quello che le opere comunicano, una per una, è la straordinaria qualità – ha detto la curatrice Cristina Acidini – troppo spesso pensiamo al Vasari come un pittore ripetitivo. Ogni volta invece rinnova la sua inventiva. Il dialogo che si crea tra le opere, i documenti, i disegni e i libri, ha luogo qui e soltanto qui.”
“Le opere che si vedono in questa mostra – ha detto Carlo Sisi presidente del comitato scientifico– riescono a completare il profilo di Giorgio Vasari, facendo capire il suo rapporto strettissimo con gli intellettuali e i letterati del suo tempo”.
La mostra arriva al termine di un anno in cui la figura di Vasari è stata celebrata con altre esposizioni che hanno visto coinvolti i siti museali della città.
“Un contributo corale ad un percorso ormai avviato da vari mesi – ha detto Stefano Casciu direttore della Direzione regionale Musei nazionali della Toscana – che vede altre mostre in città legate al Museo di Casa Vasari, al Museo Archeologico e al Museo Nazionale d'arte Medioevale e Moderna.
Quindi uno sforzo collettivo per celebrare una figura così importante per la storia dell'arte”.