Sono 550 i pazienti trattati con gli anticorpi monoclonali all'ospedale San Donato di Arezzo
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Il dato ci viene confermato dal primario di malattie infettive il dott. Danilo Tacconi, uno dei primi medici in Italia ad aver creduto in questa terapia contro il covid. “Gli anticorpi monoclonali riducono la possibilità di complicanze nei pazienti positivi al covid ed in qualche modo proteggono anche l'ospedale dai ricoveri covid – afferma Danilo Tacconi primario del reparto di malattie infettive dell'ospedale San Donato di Arezzo – dando così la possibilità ai vari reparti di offrire cure e prevenzione che nella prima ondata del covid hanno invece subito forti restrizioni. Inoltre, gli anticorpi monoclonali - prosegue Tacconi - non derivano dal sangue, ma sono prodotti in laboratorio. Agiscono principalmente sulla proteina "spike”, che il virus utilizza per attaccare le cellule del corpo umano e ne inibiscono l'azione. Per ottenere un risultato bisogna però intervenire entro al massimo 7 giorni dall'insorgere dei primi sintomi o dal riscontro della positività.” Secondo Tacconi i reparti covid di Arezzo, ma anche degli altri ospedali, devono a questa terapia e alla campagna vaccinale un numero decisamente inferiore rispetto ad un anno fa per quello che riguarda l'occupazione dei posti letto nelle “bolle covid”. Oggi ad Arezzo ci sono otto ricoverati e un paziente in rianimazione, un anno fa c'erano oltre 120 pazienti nella “bolla covid” e 25 in terapia intensiva.