Carabinieri forestali e Arpat nel deposito del comune di Arezzo. Il sopralluogo nei giorni scorsi
ArezzoTV
Un controllo da parte dei carabinieri forestali e di Arpat nel deposito del Comune di Arezzo.
E' avvenuto nei giorni scorsi, ma al momento sul motivo del sopralluogo vige il più stretto riserbo.
L'area è un deposito comunale, si trova nella zona degli uffici della manutenzione.
Un'area che era finita alla ribalta delle cronache dopo la pubblicazione di alcune immagini sui social. Il motivo era la presenza, ancora si trova nel deposito, dell'opera intitolata “Cavallo della Croce” di Gustavo Aceves che faceva parte della mostra Lapidarium ospitata ad Arezzo nel 2019.
Un'opera che l'artista aveva regalato alla città, con la clausola che fosse collocata in piazza San Francesco, vicino alla Legenda della Vera Croce. Nel frattempo, secondo quanto dichiarato all'epoca, avrebbe sostato su un basamento di cemento appositamente realizzato in piazza della Badia, dove però l'opera non è mai stata esposta.
Poi le foto e la bufera sul fatto che fosse rimasta “abbandonata” nel deposito comunale.
Era il 10 marzo scorso, quando su facebook Raul Dominici denunciò che il cavallo di Aceves giaceva – come riportato nel post - “nell'ammasso tra detriti, scarti e ferraglia. Sabato, passando da quelle parti ho voluto controllare se fosse così e, purtroppo, non erano balle. L'artista messicano regalò poi il soprannominato ‘Cavallo della Croce’ con gioia di tutti, compresi quelli che ora lo lasciano a marcire in una ‘discarica’ a cielo aperto, invece di trovargli una degna sistemazione che potrebbe essere una struttura pubblica, una piazza o perfino una rotonda. Alla faccia dell'amore per l'arte ed alla faccia della riconoscenza”.
Successivamente la notizia che l'opera era stata richiesta in prestito da Agrigento, capitale della cultura 2025, dove ci sarà una mostra dedicata proprio all’artista Gustavo Aceves. Ma ancora il cavallo è lì, dove è stato immortalato dalle foto dei cittadini.
Adesso il deposito è stato oggetto di questo sopralluogo da parte dei carabinieri forestali e di Arpat.
Le indagini, partite da una segnalazione, sono appena all'inizio. Sotto la lente degli inquirenti, non tanto l'opera dell'artista messicano, quanto il materiale e gli oggetti presenti nel piazzale.