Infermiere picchiato, riceve lettera di scuse e risarcimento e ritira la querela
ArezzoTV
Infermiere aggredito durante un soccorso, a pochi mesi dalla sentenza riceve una lettera di scuse dall'aggressore, viene risarcito dei danni e ritira la querela.
La vicenda risale a maggio 2023, quando Bruno Bruschi, infermiere in servizio alla centrale operativa del 118 di Arezzo, venne inviato per un intervento di soccorso nella zona di Tegoleto, comune di Civitella in Val di Chiana.
La persona che aveva richiesto l’intervento dell’ambulanza, all'arrivo dei sanitari, diede in escandescenze aggredì le volontarie e sferrò un pugno all’infermiere, tirandogli addosso anche una bottiglia d’acqua e una scarpa. Cinque i giorni di prognosi per Bruschi.
L'aggressore, non contento, venne trasportato al pronto soccorso, con l’ambulanza scortata dai Carabinieri, dove continuò con insulti verbali, per poi presentare delle scuse. Inizialmente il caso era stato archiviato per particolare tenuità del fatto, ma l'infermiere, assistito dall'avvocato Stefano Buricchi, si era opposto alla decisione. La vicenda era quindi approdata in tribunale. La volontà dell'infermiere era più che altro far capire la gravità del gesto al suo aggressore. Una vicenda che aveva scosso la comunità sanitaria locale, con l'intervento di Giovanni Grasso, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Arezzo e della Toscana, e Claudio Cullurà, segretario provinciale del Nursind, il sindacato infermieri.
La sentenza sarà a gennaio, ma proprio in questi giorni, per tramite del suo avvocato, l'aggressore ha depositato agli atti una lettera di scuse formali, nella quale ha riconosciuto la gravità del gesto compiuto. Ha inoltre risarcito all'infermiere, come conferma l'avvocato Stefano Buricchi, le spese sostenute e il danno cagionato. Da qui la decisione da parte di Bruschi di ritirare la querela e rinunciare ad ogni rivalsa in sede penale. Il processo penale andrà comunque avanti, il reato è procedibile d'ufficio. Il 27 gennaio prossimo la sentenza sulla quale potrebbe pesare, in senso positivo, la condotta riparatoria dell'imputato. Il tema delle aggressioni ai sanitari è purtroppo di stretta attualità. E' la cronaca di questi giorni a confermarlo. Secondo i dati, si concentrano maggiormente nei pronto soccorso e nei reparti di degenza e di psichiatria.
Sulla lettera di scuse interviene anche il presidente di OPI Giovanni Grasso.
“La lettera di scuse indirizzata all’infermiere Bruno Bruschi rappresenta un segnale importante, e deve essere un ulteriore tassello per il rafforzamento di una cultura di rispetto per gli operatori sanitari”. Il Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Arezzo sottolinea il gesto del collega del 118 che ha ritirato la querela a seguito della lettera di scuse e del risarcimento del danno. “E’ la dimostrazione che la decisione di opporsi all’archiviazione del caso, sulla quale come Ordine siamo stati al fianco di Bruno Bruschi, non rappresentava una volontà di accanimento, ma la necessità di ribadire con forza il principio che certi comportamenti nei confronti dei soccorritori e degli operatori sanitari non sono ammissibili – prosegue Grasso. Mi hanno fatto piacere i ringraziamenti espressi dal collega, ma era doveroso per noi impegnarci a sostegno della sua posizione ricordando che la slogan #rispettachitiaiuta è stato il filo conduttore della campagna di OPI Arezzo e rappresenta ancora oggi uno dei cardini della nostra attività”.