Vigili del Fuoco e Pfas, un'indagine indipendente. Le famiglie aretine: "attendiamo il Ministero"
ArezzoTV
"I dati sono preoccupanti è inevitabile fare una riflessione. La categoria è inevitabilmente esposta, ragione per cui necessita di un monitoraggio costante nel tempo". Lo ha detto Enrico Marchetto dell'Unione Sindacale di Base dopo la presentazione di un'indagine indipendente sulla presenza di Pfas sui dispositivi in uso ai vigili del fuoco, in attesa di quella del Ministero avviata dopo i casi aretini. I Vigli del Fuoco, Mario Marraghini, Maurizio Ponti e Antonio Ralli, morti a distanza di poco tempo l'uno dall'altro per un glioblastoma, un tumore cerebrale raro.
L'indagine ha coinvolto inoltre 16 pompieri afferenti a sei caserme Italiane: Genova, Alessandria, Padova, Verona Pisa e Catania.
Ad essere analizzati sono stati le divise, i guanti, i caschi e soprattutto le schiume. Quest'ultime, è risaputo, contengono le Pfas. In numerosi casi le Pfas presenti nel sangue hanno superato le soglie indicate dalla National Academy of Sciences.
I familiari dei vigili morti ad Arezzo, si esprimono attraverso un post sulla pagina Facebook "Salute e prevenzione per i vigili del fuoco "E' un punto di partenza. Serve un’indagine più ampia e sistematica, per questo attendiamo con attenzione i risultati dello studio del Ministero, che coinvolge 300 Vigili del Fuoco".