"La sanità pubblica torni al centro dell'agenda politica". Cos' dal Forum Risk al via ad Arezzo
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Dall'abbattimento delle liste di attesa, alla telemedicina fino ad arrivare ai fondi PNRR. Al via oggi ad Arezzo la 18° edizione del “Forum Risk Management – La sfida della sanità pubblica” che si chiuderà il prossimo 24 novembre.
Nella città della Chimera, oltre mille relatori. Presidenti di regioni, operatori sanitari e le istituzioni.
Per la giornata inaugurale presente il commissario straordinario dell'Istituto Superiore di Sanità Rocco Bellantone.
“La nostra è una sanità in cui alcuni riescono ad avere una delle migliori sanità del mondo e molti altri – ha affermato Bellantone – hanno una difficoltà estrema ad accedere anche ai minimi servizi.
Ecco perché a mio avviso le Regioni in primis, con l'aiuto tecnico dell'Iss, di Agenas e ovviamente del Ministero, devono arrivare ad un controllo accurato sul fatto che ogni reparto faccia quello che sa fare e lo faccia nei tempi e nei modi che comportino buona qualità per tutti e riduzione dei tempi di attesa”.
In calendario oggi il primo confronto tra presidenti di Regione: Toscana, Umbria e Lombardia.
Già il governatore toscano nella sua relazione introduttiva ha lanciato il tema cardine di questi quattro giorni, ovvero più risorse per la sanità pubblica.
“Se siamo agevolati dalle risorse dello Stato, noi siamo in grado di fornire con i nostri professionisti della sanità una risposta concreta - ha detto Eugenio Giani – come Regione Toscana abbiamo predisposto un disegno di legge affinché il 7,5% del Pil venga destinato alla sanità. Se questo accadesse, molti dei problemi che oggi vediamo sarebbero superati. La nostra situazione quest'anno è aggravata dall'alluvione che ha coinvolto cinque province. Sarà quindi più difficile – conclude Giani - integrare le risorse dello Stato destinate alla sanità con quelle regionali”.
In questa prima giornata del Forum, presente anche il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta.
“E' estremamente necessario lanciare un patto politico-sociale che indipendentemente dall'avvicendamento dei governi, rimetta il servizio sanitario nazionale al centro dell'agenda politica – ha detto Cartabellotta – per mettere in campo coraggiose risorse e rilanciare il finanziamento pubblico. Con il livello di finanziamento attuale, è evidente che le regioni non riusciranno a mantenere in ordine i conti e saranno costrette a ridurre i servizi ai cittadini. Se la strada da scegliere fosse quella di andare verso una sanità di tipo misto – ha concluso Cartabellotta – è bene che lo si dica e lo si governi”.
Nei prossimi giorni, la data ipotizzata è il 23 novembre, è prevista la presenza del Ministro della Sanità Orazio Schillaci.