Morta per sospetta intossicazione, iscritto nel registro degli indagati il titolare della ditta
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Ci sarebbe una persona iscritta nel registro degli indagati, il titolare della ditta che ha effettuato il trattamento anti-tarlo, per il caso della donna di 66 anni, residente ad Alberoro, morta nella sua abitazione domenica 26 ottobre dopo aver accusato un malore.
I sintomi, nausea e vomito, sono comparsi due giorni dopo il trattamento anti-tarlo effettuata nella villa.
Al momento del decesso della 66enne, nessuno ha attribuito la morte a cause diverse da quelle naturali. Due giorni dopo il funerale, avvenuto il 28 ottobre, il marito ha accusato gli stessi sintomi ed è stato ricoverato al San Donato. E' qui che sono nati i sospetti che ci potesse essere un nesso tra la morte della moglie e la sostanza anti-tarlo. La procedura penale, dunque, è scattata d'ufficio.
La procura ha aperto un'inchiesta. Si indaga per omicidio colposo. Nelle scorse ore è stato convalidato il sequestro della villa, dove i Vigili del Fuoco nelle scorse ore hanno effettuato sopralluogo. La procura procederà ad accertamenti tossicologici nei confronti del marito e poi si dovrà decidere se procedere con la riesumazione della salma e conseguemente con l'autopsia. Anche la famiglia, assistita dall'avvocato Fratini, ha incaricato due tecnici, uno che si occupa di medicina legale e l'altro di sicuezza, per meglio ricostruire l'accaudo e per valutare la possibilità di presentare un esposto per il reato di lesioni.